Il sonno è un elemento fondamentale per la crescita e lo sviluppo dei bambini, ma non sempre si svolge in modo sereno e regolare. Molti genitori potrebbero trovarsi ad affrontare notti difficili, risvegli frequenti o difficoltà nell’addormentamento dei propri figli, senza sapere se si tratta di fasi temporanee o di veri e propri disturbi del sonno. Ma quali sono i principali disturbi del sonno che possono interessare i bambini? Come riconoscerli e quando è il caso di rivolgersi a uno specialista?
Cosa sono le parasonnie?
Le parasonnie infantili sono disturbi del sonno caratterizzati da comportamenti anomali o eventi fisiologici insoliti che si verificano durante il sonno, nelle sue transizioni o nei risvegli parziali. Non si tratta di veri e propri disturbi del sonno continuo, ma di episodi che interrompono momentaneamente il riposo. Nei bambini in età scolare le parasonnie che tendono a manifestarsi con maggiore frequenza sono:
- pavor nocturnus (terrore notturno): episodi di intensa paura durante il sonno profondo, con urla, agitazione e apparente stato confusionale;
- sonnambulismo: il bambino si alza dal letto e compie movimenti, a volte anche complessi, mentre è ancora addormentato;
- sonniloquio: parlare durante il sonno, spesso con frasi senza senso o parole isolate;
- risvegli confusionali: il bambino si sveglia parzialmente apparendo disorientato o agitato, ma senza memoria dell’evento.
Le parasonnie sono generalmente benigne e transitorie, spesso legate alla maturazione del sistema nervoso e accentuate da stress, febbre o carenza di sonno.
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Quali sono le cause dei disturbi del sonno nei bambini
Le cause dei disturbi del sonno nei bambini possono essere molteplici e spesso interconnesse.
Ecco le principali:
Fattori psicologici ed emotivi
- Stress (per esempio scolastico o familiare);
- Paure notturne o immaginazione vivace;
- Cambiamenti nella routine (traslochi, nuovi fratelli, separazione dei genitori).
2. Carenza o scarsa qualità del sonno
- Orari irregolari;
- Routine serale incoerente;
- Utilizzo eccessivo di schermi prima di dormire.
3. Predisposizione genetica
- Alcune parasonnie (come il sonnambulismo o il pavor nocturnus) mostrano familiarità genetica: se un genitore le ha avute, è più probabile che anche il bambino le manifesti.
4. Fattori fisiologici o neurologici
- Apnee notturne o disturbi respiratori del sonno (meno comuni).
5. Cause secondarie o ambientali
- Febbre (che altera le fasi del sonno);
- Rumori, luci o temperatura inadeguata nella stanza;
- Assunzione di sostanze eccitanti (caffeina, anche in cioccolata o bibite).
Cos’è il Pavor Nocturnus
Uno dei disturbi che più allarma i genitori è senza dubbio il pavor nocturnus, noto anche come terrore notturno. Si tratta di un episodio improvviso di intensa paura che si verifica durante il sonno profondo, generalmente nelle prime ore della notte. Le caratteristiche principali:
- si verifica di solito nella fase di sonno profondo non-REM, tipicamente nelle prime ore dopo l’addormentamento;
- il bambino si siede di scatto nel letto, può urlare, piangere, avere tachicardia, sudorazione intensa, respiro affannoso e uno sguardo spaesato o assente;
- nonostante sembri sveglio, non è realmente cosciente e non risponde coerentemente se viene chiamato o toccato;
- dopo alcuni minuti, il soggetto torna a dormire e non ricorda nulla dell’episodio al risveglio.
Sebbene il pavor nocturnus possa spaventare chi assiste, nella maggior parte dei casi non è indicativo di una patologia e tende a risolversi spontaneamente con la crescita.
Sonnambulismo e sonniloquio: cosa sapere
Altre manifestazioni parasonniche comuni in età scolare includono il sonnambulismo, in cui il bambino compie movimenti complessi o cammina durante il sonno, e il sonniloquio, ovvero il parlare ad alta voce mentre si dorme. Entrambi i fenomeni avvengono nelle fasi di sonno non REM e, come il pavor nocturnus, raramente necessitano di trattamenti specifici, salvo diventino frequenti o rischiosi per l’incolumità del bambino.
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Altri disturbi notturni: l’enuresi
Seppur non sia una parasonnia, l’enuresi notturna – comunemente conosciuta come pipì a letto – è un fenomeno che interessa molti bambini, soprattutto in età prescolare e scolare e può comportare un disturbo del sonno. Sebbene spesso venga considerata una fase transitoria dello sviluppo, in alcuni casi può persistere oltre i limiti previsti, generando disagio nel bambino e preoccupazione nei genitori. Oltre alle cause fisiologiche, sempre più studi mettono in evidenza il ruolo dei fattori emotivi e psicologici nell’insorgenza e nel mantenimento di questo disturbo.
Rimedi per i disturbi del sonno nei bambini
Seppur i disturbi del sonno nei bambini siano un problema comune, è giusto correre ai ripari per non lasciare che un cattivo riposo possa influenzare negativamente il loro sviluppo fisico e mentale. Qualche consiglio utile per i genitori:
- stabilire una routine serena e regolare prima di andare a dormire;
- limitare l’uso di dispositivi elettronici nelle ore serali;
- creare un ambiente tranquillo e confortevole nella cameretta;
- seguire una dieta equilibrata.
In alcuni casi, se i problemi persistono, è consigliabile consultare un pediatra o uno specialista del sonno infantile per una valutazione più approfondita.
Fonti
Sleep Disorders in Children – Sleep Foundation
Healthy Sleep Habits: How Many Hours Does Your Child Need? – American Academy of Pediatrics
Problemi di sonno nei bambini – Pediatria – Manuali MSD Edizione Professionisti
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